Poco dopo il suo arrivo in Giappone, il buddismo Zen iniziò ad avere una forte influenza sullo sviluppo della cultura giapponese, e alla fine divenne parte del fondamento spirituale ed estetico del Giappone.

Attraverso la pratica di varie arti giapponesi, molti dei valori morali e spirituali dello Zen furono insegnati e trasmessi in Giappone. Durante i lunghi periodi di isolamento autoimposto del Giappone, le forme d’arte si svilupparono in modi prettamente giapponesi, e molte di queste forme d’arte furono fortemente influenzate dal Buddismo Zen.

Discipline spirituali

Chanoyu: cerimonia del tè giapponese Tutte le forme d’arte giapponesi, come il chado (cerimonia del tè), l’ikebana (composizione floreale), lo shodo (calligrafia) e persino le arti marziali sono state fortemente influenzate dalla filosofia unica dello Zen. Queste forme d’arte sono state trasformate dallo Zen in una disciplina spirituale incentrata sulla calma, la semplicità e la crescita personale.

In Giappone, c’è una tradizione di studiare l’arte non solo per l’arte ma anche per scopi spirituali. Quando si pratica con i principi Zen in mente, l’arte può essere un viaggio pacifico e un modo di auto-coltivazione che porta alla calma, alla serenità e alla concentrazione.

L’insegnamento dello Zen riguardante le arti si concentra sull’importanza dell’unità mente / corpo, che è essenziale per la padronanza di ogni arte. Mentre pratichi l’arte con un atteggiamento Zen, la mente rimane nell’ora, essendo pienamente consapevole della natura illusoria della vita materiale. Probabilmente è esatto dire che senza lo Zen, il Giappone forse non avrebbe mai raggiunto il suo alto livello di raffinatezza e coltivazione delle arti.

La cerimonia del tè (chanoyu)

Zen Estetica O Wabi-Sabi

Anche se lo Zen è stato originariamente importato dalla Cina, il suo senso estetico è fortemente distinto dalle idee cinesi di bellezza. Lo Zen ha un’estetica unica, che include un grande apprezzamento per la moderazione, l’asimmetria, l’imperfezione, la rusticità e la naturalezza. Questo concetto estetico Zen si chiama Wabi-sabi e vede la bellezza in cose che sono imperfette, impermanenti e incomplete. Nell’arte, Wabi-sabi si manifesta in opere d’arte modeste, umili, senza pretese e terrene.

Il Wabi-Sabi è genuino, umile ed è profondamente associato all’amore per la natura. I valori Wabi-Sabi di rusticità, eleganza, gusto tranquillo e bellezza raffinata hanno ispirato per secoli gli artisti giapponesi, e gli artisti continuano ad ispirarsi a questi valori fino ad oggi.

Wabi – Sabi ”cercare la perfezione nelle imperfezioni”

Zen e armonia con la natura

L’armonia Zen con la natura La cultura giapponese ha un rapporto armonioso con la natura. L’armonia con la natura è un valore importante nello shintoismo, la religione nativa del Giappone, e questo valore è stato migliorato e dato un significato più profondo dal Buddismo Zen. Lo Zen rispetta profondamente la natura e la considera sacra. Non cerca di gestire o controllare la natura; ma, invece, lo Zen si manifesta in un profondo legame spirituale con la natura. Questo può essere osservato in varie forme d’arte giapponesi, ed è particolarmente evidente quando si guarda ai giardini Zen.

Se un giorno andrai in Giappone, rimarrai sorpreso dal modo in cui i giapponesi apprezzano la natura e la rispettano. Sanno che l’uomo deve avere un rapporto armonioso con la natura affinché i valori Zen possano prosperare. L’armonia con la natura significa che sia l’uomo che la natura vivono insieme come un tutt’uno e accettano il reciproco potere. Lo Zen consente una risoluzione pratica delle contraddizioni.

Zen e arti marziali

Lo Zen ha avuto una forte influenza sullo sviluppo delle arti marziali in Giappone. Essenzialmente, lo Zen e le arti marziali hanno lo stesso spirito, la stessa essenza. Secoli fa in Giappone, lo Zen ha profondamente influenzato lo sviluppo delle arti marziali come il Kendo (Kenjutsu), il Kyudo (Kyujutsu), il Judo (Jujutsu), il Karate e l’Aikido.

Nell’antico Giappone, lo Zen ebbe un grande impatto sui guerrieri samurai, ed è stato ampiamente adottato come religione ufficiale. Il samurai raggiunse la perfezione nelle arti marziali come il kenjutsu, il kyujutsu e il jujutsu attraverso la pratica della meditazione zen. La pratica dello Zen era l’ideale per lo stile di vita dei samurai in quanto enfatizzava l’autocompiacimento, la vigilanza e la tranquillità di fronte alla morte. Per questo motivo, lo Zazen è chiamato la religione dei Samurai. Anche il grande spadaccino Musashi Miyamoto e alcuni dei 47 Ronin erano adepti Zen.

Il Buddismo Zen insegnò anche al Samurai ad avere un’intima consapevolezza della morte, e sottolineò l’importanza del distacco dai beni materiali. Così, i concetti Zen diventarono il cuore e l’anima del Bushido.

Miyamoto Musashi contro Sasaki Kojiro

Comprensione delle vere arti marziali

 Molte persone nel mondo occidentale praticano le arti marziali come sport, senza lo spirito dello Zen o del Bushido come fondamento. Senza una preparazione allo Zen, difficilmente si può comprendere la piena estensione della filosofia della pratica delle arti marziali. Senza lo Zen, la pratica delle arti marziali è una pratica priva di significato, e diventa semplicemente uno sport come l’hockey o il baseball. Certo, non c’è nulla di sbagliato nello sport, ma sono solo giochi che funzionano come una forma di divertimento. Tuttavia, la tradizione del Budo, o arti marziali giapponesi, è di una dimensione superiore ed è sicuramente più di un gioco.



Booking.com

Autore: Antonino Leotta

Antonino LeottaAppassionato di cultura Giapponese si da quando ne ho memoria, dopo il mio primo viaggio in Giappone ho capito che la mia passione per l'oriente fosse più grande di quel che pensassi. Giappone in Pillole nasce dalla voglia di condividere con le altre persone quello che amo, mettendo la mia conoscenza a disposizione di tanti altri appassionati come me!!!