Il pubblico giapponese avrà la possibilità di incontrare il nuovo imperatore il 4 maggio, pochi giorni dopo che il principe ereditario Naruhito ascenda al trono del crisantemo, secondo quanto riferito da funzionari dell’agenzia imperiale.
L’imperatore Akihito è pronto ad abdicare il 30 aprile – il primo monarca giapponese vivente a farlo in circa due secoli – e il principe ereditario di 59 anni gli succederà il giorno successivo.
L’Agenzia della casa imperiale aveva programmato di permettere ai cittadini comuni di fare visite di congratulazioni al Palazzo Imperiale dopo “Sokuirei Seiden no Gi”, una cerimonia che si terrà il 22 ottobre per proclamare l’incoronazione.
Ma è stato deciso di spostare l’evento dato che il tradizionale periodo delle vacanze della Golden Week in Giappone – a partire dal 27 aprile – è esteso quest’anno a 10 giorni per incorporare l’abdicazione dell’imperatore e la successione imperiale.
L’ufficio del primo ministro ha inoltre chiesto con fermezza che il pubblico saluto si svolga prima, secondo fonti dell’agenzia.
Durante l’evento, ci si aspetta che il nuovo imperatore e l’imperatrice appaiano su un balcone del palazzo insieme ad altri membri della famiglia imperiale, con l’imperatore che pronuncia un discorso.
Mentre l’agenzia sta ancora valutando quali membri si uniranno all’evento, l’imperatore Akihito e l’imperatrice Michiko, che diventeranno imperatore emerito e imperatrice emerita in seguito all’abdicazione, non sono tenuti a partecipare.
L’agenzia ha aperto il palazzo al pubblico in occasioni limitate, come il capodanno e il compleanno dell’imperatore. L’ultima visita di congratulazioni per l’imperatore Akihito, a gennaio, ha attirato 154.800 persone, la più grande folla registrata durante il suo regno trentennale.
L’imperatore Akihito, che fu intronizzato a 55 anni dopo la morte di suo padre, l’imperatore Hirohito, il 7 gennaio 1989, ricevette la sua prima visita di congratulazioni il 18 novembre 1990, sei giorni dopo la cerimonia di proclamazione. In quell’occasione, è apparso davanti ai sostenitori otto volte.
L’imperatore di 85 anni ha espresso il desiderio di dimettersi in un raro videomessaggio nel 2016, citando la preoccupazione che potrebbe non essere in grado di adempiere ai doveri d’ufficio a causa della sua età. Nel 2017, il Giappone ha promulgato una legislazione unica che gli ha permesso di dimettersi.
Il Principe Naruhito e la Principessa Masako
Chi è l’imperatore Akihito?
Akihito (明仁Akihito; Tokyo, 23 dicembre 1933) è il 125º imperatore (天皇 tennō) del Giappone dal 1989. Il suo nome imperiale (nome del suo regno e che sarà usato come nome postumo) è Imperatore Heisei.
Akihito è il primo figlio maschio (e quinto in totale) dell’imperatore Hirohito e dell’imperatrice Kōjun (Nagako). Secondo una delle interpretazioni della controversa Dichiarazione della natura umana dell’imperatore, promulgata dal padre Hirohito nel 1946, Akihito sarebbe il primo imperatore del Giappone a salire sul trono senza godere di prerogative divine.
Il 1º dicembre 2017 Akihito ha annunciato che abdicherà il 30 aprile 2019. Attualmente Akihito è l’unico imperatore esistente al mondo.
Infanzia ed educazione
Nominato principe Tsugu (継宮 Tsugu-no-miya) da bambino, venne educato da tutori privati e poi frequentò le scuole alla Gakushūin di Tokyo, scuola dedicata all’aristocrazia, dal 1940 al 1952. Venne separato dai suoi genitori all’età di 3 anni.
Durante i bombardamenti americani su Tokyo nel marzo 1945, lui e suo fratello minore, il principe Masahito (ora Principe Hitachi), furono messi al riparo in un luogo sicuro fuori Tokyo. Con l’occupazione americana del Giappone alla fine della seconda guerra mondiale, il principe venne istruito in inglese da Elizabeth Gray Vining. Studiò per poco tempo al Dipartimento di Scienze Politiche alla Università Gakushūin, senza tuttavia ricevere alcun titolo accademico. In seguito si è specializzato in ittiologia e ha pubblicato numerosi articoli sui pesci della famiglia Gobiidae.
Principe ereditario del Giappone
Sebbene fosse l’erede al trono del crisantemo dalla nascita, la sua formale investitura come principe ereditario (立太子の礼Rittaishi No Rei) si tenne al Palazzo Imperiale di Tokyo il 10 novembre del 1951.
Nel giugno 1953 il principe ereditario rappresentò il Giappone all’incoronazione di Elisabetta II d’Inghilterra. Il 10 aprile del 1959 sposò Michiko Shoda (nata il 24 ottobre 1934), la figlia maggiore di Hidesaburo Shoda, il presidente della Nisshin Flour Milling Company. Il matrimonio ruppe la tradizione precedente perché Michiko Shoda era la prima cittadina comune ad andare in sposa a un membro della famiglia imperiale.
Nel 1973 visitò la Spagna, dove il generale Francisco Franco I’ha ricevuto e il príncipe di Spagna, Juan Carlos I di Spagna.
Il Principe ascese al trono dopo la morte del padre avvenuta il 7 gennaio 1989, diventando ufficialmente il 125º monarca giapponese. La cerimonia ufficiale è poi avvenuta il 12 novembre del 1990.
Imperatore del Giappone
Dal momento della sua ascesa al trono l’Imperatore Akihito si è sforzato di avvicinare maggiormente la famiglia imperiale al popolo giapponese. L’Imperatore e l’Imperatrice hanno compiuto visite ufficiali in 18 paesi, così come nelle 47 prefetture del Giappone.
L’Imperatore, nei limiti della Costituzione del Giappone, si è spesso impegnato politicamente. Storiche le scuse nei confronti di Corea e Cina per i danni causati dall’occupazione giapponese o le numerose dichiarazioni di stima nei confronti della Corea. Il 23 dicembre 2001, durante il suo annuale incontro per il compleanno con i giornalisti, l’Imperatore, nel rispondere a una domanda, sottolineò d’aver provato una “certa affinità con la Corea”, e spiegò questa sua sensazione come scaturente dal fatto che la madre dell’imperatore Kammu era coreana. L’imperatore chiosò che gli emigranti coreani in Giappone d’un tempo contribuirono a creare importanti aspetti della cultura e della tecnologia del paese, e fece monito ai suoi connazionali di non dimenticare mai la deplorevole circostanza per cui gli scambi con la Corea non erano mai stati molto amichevoli.
Nel giugno 2005, l’imperatore visitò il territorio statunitense di Saipan, sito di una delle più importanti battaglie della seconda guerra mondiale, che durò dal 15 giugno al 9 luglio 1944. Accompagnato dall’Imperatrice Michiko, si trattenne in preghiera e depose fiori presso molti memoriali, rendendo omaggio non solo ai caduti giapponesi, ma anche ai caduti americani, a quelli coreani costretti a combattere per il Giappone, e ai nativi dell’isola. Fu il primo viaggio di un monarca giapponese presso un campo di battaglia.
Il viaggio a Saipan fu accolto con fervore dai giapponesi, come le altre visite imperiali ai memoriali di guerra in Tokyo, Hiroshima, Nagasaki e Okinawa, nel 1995.
Nell’agosto 2016 comunicò implicitamente in un messaggio alla nazione la sua intenzione di abdicare in favore del figlio Naruhito, rivelando di temere che la propria età avanzata e il precario stato di salute possano pregiudicare la sua capacità di svolgere le mansioni ufficiali. Nel dicembre successivo annunciò che la data di abdicazione scelta è il 30 aprile 2019. L’ultimo imperatore giapponese che abdicò fu Kōkaku nel 1817.
Il sistema imperiale di massa
Per molti secoli e fino alla prima metà del Novecento, il sistema imperiale o tennosei (天皇制), cioè i membri della famiglia imperiale (in particolare l’imperatore), erano figure fortemente permeate di valori religiosi: la stessa persona dell’imperatore era considerata divina e posta su un livello politico-religioso altissimo, quasi ultraterreno. Molti storici hanno spesso sottolineato alcune caratteristiche dell’istituzione imperiale a partire dalla seconda parte dell’era Showa. Akihito è il sovrano che ha segnato anche da un punto di vista generazionale un netto avvicinamento dell’istituzione imperiale al popolo giapponese, partecipandone alla vita sociale e mettendo in gioco la sua figura istituzionale anche attraverso i media, da sempre interessati e attenti osservatori delle vicende della famiglia imperiale: questa nuova configurazione ha indotto molti a parlare di sistema imperiale di massa, vicino ai cittadini e partecipe della vita nazionale.
Matrimonio e figli
L’imperatore e l’imperatrice hanno tre figli:
Sua Altezza Imperiale il Principe Naruhito, erede al trono del Giappone (nato il 23 febbraio 1960);
Sua Altezza Imperiale il Principe Akishino (Fumihito, nato il 11 novembre 1965);
Sayako Kuroda, già Sua Altezza Imperiale la Principessa Sayako (o Principessa Nori, nata il 18 aprile 1969). Ha rinunciato ai titoli imperiali nel 2005, avendo sposato un non nobile.
Titoli e trattamento
23 dicembre 1933 – 10 novembre 1952: Sua altezza imperiale il Principe Tsugu
10 novembre 1952 – 7 gennaio 1989: Sua altezza imperiale il Principe della Corona
dal 7 gennaio 1989: Sua Maestà l’Imperatore
Akihito, come ogni imperatore del Giappone, non viene mai chiamato per nome, ma sempre come Sua Maestà Imperiale (Tennō Heika).
Se abdicherà, come previsto, il suo titolo sarà “Daijō Tennō” (太上天皇), o in breve “Jōkō” (上皇). La sua era porta il nome di Heisei (平成) (raggiungimento della pace); come di consueto, dopo la sua morte, ci si riferirà all’imperatore Akihito come imperatore Heisei (Heisei Tennō).
Onorificenze giapponesi
Gran Maestro, Gran Cordone e Collare dell’Ordine del Crisantemo
Gran Maestro e Gran Cordone dell’Ordine dei fiori di Paulownia
Gran Maestro dell’Ordine del Sol Levante
Gran Maestro e Gran Cordone dell’Ordine del Sacro Tesoro
Gran Maestro dell’Ordine della Cultura
Sovrano dell’Ordine della Corona Preziosa
Decorazione della Croce Rossa
Medaglia della Croce Rossa
Onorificenze straniere
Membro di I Classe dell’Ordine del Sole Supremo (Afghanistan)
Gran Collare di Badr (Arabia Saudita)
Grande Stella dell’Ordine al Merito della Repubblica Austriaca (Austria)
— 1999
Collare dell’Ordine di Khalifa (Bahrain)
Gran Cordone dell’Ordine di Leopoldo (Belgio)
Membro dell’Ordine Presidenziale del Botswana (Botswana)
Gran Collare dell’Ordine Nazionale della Croce del Sud (Brasile)
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine del Valore (Camerun)
Collare dell’Ordine al Merito (Cile)
Gran Collare dell’Ordine di Boyacá (Colombia)
Collare dell’Ordine Nazionale della Costa d’Avorio (Costa d’Avorio)
Cavaliere dell’Ordine dell’Elefante (Danimarca)
— 8 agosto 1953
Gran Cordone dell’Ordine del Nilo (Egitto)
Collare dell’Ordine della Federazione (Emirati Arabi Uniti)
Collare dell’Ordine della Croce della Terra Mariana (Estonia)
— 2007
Gran Collare dell’Ordine di Sikatuna (Filippine)
— 10 novembre 1962
Commendatore Capo della Legion d’Onore (Filippine)
— 3 dicembre 2002
Gran Collare dell’Ordine di Lakandula (Filippine)
— 3 giugno 2015
Commendatore di Gran Croce con Collare dell’Ordine della Rosa Bianca (Finlandia)
— 1986
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Legion d’Onore (Francia)
Gran Commendatore dell’Ordine della Repubblica di Gambia (Gambia)
Classe speciale della Gran Croce dell’Ordine al Merito di Germania (Germania)
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine del Salvatore (Grecia)
Collare dell’Ordine di Hussein ibn’ Ali (Giordania)
Cavaliere di Gran Croce decorato con Collare dell’Ordine del Falcone (Islanda)
Cavaliere dell’Ordine di Salomone (Impero d’Etiopia)
Cavaliere di I classe dell’Ordine della Stella di Adipurna (Indonesia)
Cavaliere dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata (Casa di Savoia)
Cavaliere di gran croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (Italia)
«Principe ereditario del Giappone»
— 9 marzo 1982
Cavaliere di Gran Croce decorato di gran cordone dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana (Italia)
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 12 aprile 1998
Cavaliere di Gran Stella dell’Ordine della grande stella di Jugoslavia (Iugoslavia)